Gli uomini e le Donne

La Calabria di 'polvere e more' nella poesia di Franco Costabile

Franco Costabile: storia del poeta lametino, nato nel 1924 a Sambiase, innamorato della sua Calabria, una 'casa sempre aperta'

Un poeta non è mai solo un artista delle parole e della loro metrica; un poeta è colui, ad esempio, che prende un popolo e lo descrive con le parole migliori che si possano serbare, con l’amore che si riserva alla propria amatissima terra natia.

Franco Costabile, nato e cresciuto a Sambiase, è ricordato proprio per la sua abilità nel descrivere i tempi e i luoghi di una Calabria antica e verace, la sua Calabria. Costabile, allievo del grande maestro Giuseppe Ungaretti e del suo ermetismo, ha condensato nella poesia i tratti di una adorata terra natia, il grande dolore per l’abbandono paterno, la grande forza di una donna, sua madre, tenace e autentica come la terra della quale era originaria. Si è tolto la vita a 41 anni Franco Costabile, dopo aver lasciato in eredità al mondo intero due meravigliose raccolte di poesie ancora oggi testimonianza di inestimabile valore letterario.

Il poeta lametino ha pubblicato la sua prima raccolta nel 1950, lo ha fatto a proprie spese e l’ha intitolata "Via degli ulivi”; l’uscita fu subito bene accolta e recensita con lodi dalla famosa rivista romana "La via”. La seconda delle uscite è stata invece edita da Canesi di Roma ed è datata 1961, è la sua raccolta più famosa dal titolo "La rosa nel bicchiere ed altre poesie”. Tormento e solitudine sono le due costanti della poesia di Costabile, che ha vissuto una vita di inquieto talento che lo porterà alla decisione estrema di togliersi la vita, "per la straordinaria empatia di cui era capace”, dissero alcuni degli esponenti letterari a lui più vicini.

Il suo maestro Giuseppe Ungaretti lasciò sulla sua tomba un epitaffio che recita:

"<Con questo cuore troppo cantastorie>/ dicevi ponendo una rosa
nel bicchiere/ e la rosa s’è spenta a poco a poco/ come il tuo cuore?
Si è spento per cantare/ una storia tragica per sempre”.


L’arte poetica di Franco Costabile

L’amore per l’adorata Calabria prima di tutto; è praticamente una produzione letteraria autobiografica quella di Costabile. Sì, perché nella poesia di Costabile c’è tutta la vita del poeta, tutti i dolori, tutte le paure e la grande e pervadente solitudine di cui ha sofferto. Tra gli avvenimenti più significativi della vita del poeta ermetico lametino sicuramente il grande contrasto tra i genitori: Franco Costabile fu abbandonato da piccolino e lasciato solo con la madre.

Quando Costabile pubblicò la sua prima opera "Via degli ulivi” si preoccupò proprio di far avere al padre, per mezzo di una conoscenza comune, una copia di quelle pagine che trasudano della rabbia per una solitudine immeritata. E poi la protesta, per una Calabria succube di dinamiche politiche che l’hanno portata a condizioni drammatiche, condannando il popolo calabrese "a subire una storica subalternità”.

Una poesia che trasuda contemporaneità e che ancora oggi suggestiona e influenza una vasta schiera di intellettuali e poeti affascinati da una storia di empatia penetrante. Nelle parole di Franco Costabile emerge il dipinto di una Calabria intrisa di emarginazione e di subalternità. L’idea di un popolo, quello calabrese, amato in maniera viscerale dal poeta lametino, un popolo affranto per la propria terra messa a dura prova dalla miseria. La Calabria polverosa e prosperosa al contempo, quella di polvere e more.

C’è un che di simbiotico fra Costabile e la sua meravigliosa terra che sembra rappresentare alla perfezione la sofferenza e l’inquietudine di un animo tormentato. Ed è da questa simbiosi che nasce l’esigenza di fuga dalla terra natia, in fuga verso la città. Verso Roma. Nuovi spazi, nuova vitalità, nuove chance anche se un sottile e potente filo, come d’acciaio, legherà sempre lo spirito di questo poeta con le sue adorata Calabria. Il tutto condito da una ricerca del riscatto, dall’emancipazione da un dolore profondo e probabilmente inestirpabile. ‘La Rosa nel bicchiere’ rappresenta la raccolta più conosciuta di Franco Costabile e quella più riconosciuta come esaustiva di una sensibilità poliedrica e toccante. Qui riportiamo una delle poesie più sentite ed apprezzate dal pubblico e dalla critica che ha speso parole di enorme comprensione per una personalità di smisurata levatura culturale.

La Critica

La critica letteraria è unanime nell’affermare che Costabile rappresenta un grande esempio di emotivo impegno nella vita e nella poesia, sfociato addirittura in una sensibilità letale. La maggior parte della critica si è soffermata sulla seconda raccolta del poeta lametino "La Rosa nel bicchiere”, ma concorda nel considerare ‘La Via degli Ulivi’ di imprescindibile importanza per comprendere il genio e l’empatia di un poeta unico nel suo universo emozionale. Per una completa lettura dell’estro del poeta lametino è fondamentale rifarsi anche ai versi usciti postumi, di spiccata levatura sperimentale. Costabile è un mondo da scoprire, è una Calabria incisa in maniera indelebile nelle pagine della migliore letteratura italiana.

Le opere

‘Via degli Ulivi’ di F. Costabile – 1950 .
‘La Rosa nel bicchiere’ di F. Costabile – 1961 edita a Roma dalla Canesi.

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