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La pacchiana lametina, costume femminile della Calabria

Storico e tipico abito da donna della piana di Lamezia Terme (Catanzaro, Calabria), dove si è differenziato per la presenza di un elemento in più: la coda

La pacchiana è un tipico e storico costume femminile della Calabria, ricco di dettagli e particolari negli accessori e finiture, di cui le prime tracce documentali si possono trovare nel XVII secolo. Elementi caratteristici e inconfondibili risultano essere la lunga, decorata e colorata gonna, un busto arabescato in velluto di color nero e maniche bianche ampie, spesso a trequarti.

Veniva fatto indossare, e realizzare, alle ragazze al raggiungimento del 15esimo o 16esimo anno di età: simbolo di passaggio dall'adolescenza "all'età da marito". Corredato dal regalo, da parte della madre, di preziosi e alcuni gioielli come boccule, iannacche e berlocchi.

Ma cosa vuol dire il termine "Pacchiana"? Secondo molti autorevoli glottologi e linguisti il termine discenderebbe dal greco e individuerebbe una giovane contadina calabrese formosa e, per l'appunto, con indosso questo caratteristico e quotidiano, all'epoca, abito da donna.
Oggi quasi scomparso, era diffuso nel cosentino, nel vibonese e soprattutto nel catanzarese, con alcune differenze da zona a zona, in special modo a Tiriolo, Settingiano e Lamezia Terme. Parlando della piana lametina, a Marcellinara e soprattutto negli ex comuni oggi quartieri di Nicastro e Sambiase: l'ultima pacchiana sambiasina è stata premiata lo scorso 15 gennaio all'interno di un evento culturale e storico ("Tradizione Tipica Lametina").

E a proposito del costume delle pacchiane lametine, si distinguono nel panorama calabrese per una caratteristica aggiuntiva, immediatamente riconoscibile, ovvero la celebre coda.
Oltre che per essere spesso e volentieri a capo scoperto: soltanto per le occasioni importanti mettevano 'u ritùartu, fazzolettone in lino invece fisso nelle altre pacchiane della regione. Una rarità nella cultura agro-pastorale del 1700 e 1800.

Attenzione al termine 'u ritùartu, che viene usato anche per denominare l'abito delle pacchiane di San Giovanni In Fiore (Cosenza, Calabria).

La coda della pacchiana lametina: cos'è?

La coda, 'a cuda, fadigliao gunnella in dialetto, è un'imponente (raggiunge dimensioni notevoli, si impiegano più di 10 metri di stoffa) e raffinata gonna a pieghe blu o verde, nera in caso di lutto. Sul davanti "normale", sul retro, sul girovita, annodata secondo un preciso rituale e in modo tale da formare, per l'appunto, la sofisticata coda posteriore.

La gunnella si sovrappone a 'u pannu, molto più di una semplice crinolina (sottogonna): un vero e proprio indicatore dello stato sociale e civile della donna. Infatti, le donne sposate indossavano il panno rosso; le vedove nero; viola per le nubili.
A sua volta, 'u pannu si posiziona poco al di sopra della suttana, una sottoveste in lino bianco e con maniche svasate.

Passando alla parte superiore dell'abito femminile delle pacchiane lametine, sicuramente ricercato, un corpetto di color nero e allacciato sul davanti abbraccia il seno, spesso prosperoso. In dialetto cursè o 'u bustinu.

Sulle spalle, braccia e collo 'u maccaturu, fazzoletto colorato, o una camigetta (pacchiane nicastresi), oppure un panciotto di colore nero, 'u spalliari (pacchiane sambiasine).

Curiosità sulla Pacchiana di Lamezia Terme

Sono ormai poche le donne che indossano abitualmente simili costumi, prevalentemente le mogli dei contadini, che la civiltà e la moda non sono riuscite a trasformare. Tuttavia, il costume di "pacchiana" è, e rimarrà, uno tra i più belli per la varietà dei colori, per la ricchezza del vestiario, per il sontuoso ricamo di cui è ornato, per i suoi merletti lavorati all'uncinetto. Alla pacchiana, oltre alle tipiche cartoline e alle stampe, è stato anche dedicato un apposito francobollo, di una certa rarità, nel 2011.

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